Le operazioni di partenza si svolgono al campo sportivo ed il via viene dato su di un corto tratto di pianura che lascia subito spazio ad un tratto di asfalto anche lui molto breve che finisce con una curva a sinistra molto "secca" che sarà utile affrontare piuttosto davanti.
Da qui inizia uno sterrato dal fondo non del tutto perfetto e condito da sei curve in successione che rendono l'ascesa non del tutto semplice ,soprattutto in condizione di traffico gara in partenza , dove tutti cercheranno di tenere le ruote davanti facendoci rischiare anche il "piede a terra"andando a perdere secondi irrecuperabili.
Ora dinnanzi a noi il panorama si amplia e la strada spiana leggermente in un tratto veloce dove poter sorpassare o tirare il fiato a seconda della condizione, il fondo risulta regolare e le difficoltà nulle, pochi metri ancora e la strada si impenna diventando insidiosa a livello di fondo è di pendenza che seppur breve chiama di alzarci in piedi per non lasciare spazio ad attacchi, perché terminati i primi 50 metri di salitella ed i successivi 50 di discesa, la strada lascia spazio ad uno stretto sentiero denominato "strappetto della verità" caratterizzato da molte pietre fisse e da alcuni passaggi non del tutto semplici che ci porteranno al punto più alto del percorso con più di un grattacapo, qua il cuore sarà sicuramente a 1000, e dunque la successiva discesa seppur inizialmente semplice, non andrà affatto sottovalutata.
Si comincia dunque a scendere facile su strada larga , però per poco tratto perché un primo single-trak già richiede guida e precisione e ci riporterà ad un nuovo allargamento stradale ma questa volta ricco di pietre sul quale risulterà difficile mantenere una traiettoria pulita per rischiare il meno possibile.
Di qua a breve , dopo un ulteriore restringimento, si curva secco a sinistra imboccando un sentiero veloce ma insidiosissimo ricco di pietre fisse ,canalette e cambi di direzione e che richiede occhi aperti ,tecnica e nervi saldi, chiude poi nel finale con un tornante stretto verso destra che richiede maestria e tecnica perché perdere secondi preziosi in questo frangente è un attimo.
Ora la strada torna a salire in un sentiero stretto , tortuoso ed a tratti ricco di rocce fisse che un minimo di ansia lo mettono, sono questa l'antipasto verso tre strappi che di qua a breve mettere no a dura prova le gambe "frullate" dalla discesa.
Il primo si fa quasi di slancio con pochi problemi, mentre già il secondo non sarà semplice visto che prima di esso una piccola sorgente ha creato un bel po' di fango ,e dunque ci sarà da sudare con le ruote sporche a non slittare sulla roccia liscia che a metà ci ricorda che siamo in mtb e non per funghi..
Terzo valico anche lui non semplice con un piccolo canale centrale con alcune pietre piantate propio nel mezzo a rovinare la traiettoria , e dunque servirà mestiere e fiato per non procedere a piedi.
La strada ora spiana e ci porta verso la zona di assistenza piazzata proprio prima dello strappo più insidioso del giro che una volta svoltato a destra si presenterà ai nostri occhi come un "muro".
Adesso ci si deve alzare in piedi e dare fondo a tutte le energie perché di "gomma" non si sale, ci vuole coraggio e potenza , tratto dritto, curva, ancora dritto , curva , sale ancora...non semplice... Oltretutto appena terminato, si procede avanti per dieci metri e poi si torna indietro di colpo per affrontare il temuto "Rock Garden" costellato di pietre fisse assolutamente non facile in condizione di affanno.
Terminato il pezzo più tecnico del giro ora si scende veloci in un falsopiano a tratti interrotto da tratti più lenti ed insidiosi , ed una volta giunti al fondo si gira a destra imboccando la "salita del boschetto" che dopo un inizio tortuoso ci riporterà in alto non senza grattacapi visto che il fondo non risulta affatto scorrevole.
Fortunatamente verso la fine spiana un pochino facendoci tirare il fiato e magari bere ...
Ora arrivati alla sommità , la strada si allarga portandoci verso il campo sportivo non prima però di essere passati su di un suggestivo pontino artificiale seguito da un saliscendi in mezzo agli a alberi ed una picchiata finale non priva di difficoltà in un ulteriore sentiero ligure non definibile come una passeggiata, condito di piccoli "drop", sassi e curve dall aspetto non proprio amichevole...
Curva e contro curva, ed eccoci finalmente transitare nel campo sportivo dove un fettucciato ci porterà a transitare sotto lo striscione di arrivo chiudendo un giro ricco di emozioni e di cambi di ritmo repentini in uno dei cross country più belli di sempre.
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