Di seguito le interessanti impressioni dell'amico Paolo relative all'uso del monocorona..
I dubbi che
pervadono un biker quando opera modifiche sulla trasmissione sono
particolarmente importanti, ne consegue
infatti, un cambiamento che agisce sull’equilibrio tra le mente e i muscoli, il
pensiero e l’azione, ovvero l’energia muscolare
propulsiva che ci fa spingere la nostra adorabile
“macchina” chiamata mountain bike.
Dopo aver letto attentamente tutti i post
pubblicati da Davide, e dopo aver scambiato più di una parola con lui che ormai
mi conosce perfettamente ( non abbiamo mai pedalato insieme ma è come se ci
conoscessimo alla perfezione) ho deciso di
seguire i suoi preziosi suggerimenti.
Dunque anch’io ho deciso di procedere con l’upgrade più difficile da metabolizzare
per per un light biker: il
monocorona!
Detto, fatto, .. proprio Venerdì ho installato in kit Ari K M 33t , la
modifica ha interessato la rimozione del deragliatore, del comando XX e della doppia 38/24.
Domenica il primo
probante test sui sentieri dei castelli romani, l’escursione è stata caratterizzata
da una pioggia battente farcita da impetuose raffiche di vento le quali appena
si usciva dal bosco innescavano paurose
imbardate sulla ruota anteriore, il test è stato comunque portato a termine in compagnia del grande Max
Burry, che con la sua Flash 27,5 ha reagito alla grande alle condizioni estreme
che la giornata ci ha riservato..dimostrando
ancora una volta il suo coraggio, la sua abilità e destrezza per far fronte alla forza degli
elementi!
Queste le
sintetiche sensazioni da me provate con l’utilizzo del monocorona Ari K M 33T:
positive
·
velocità max raggiungibile in pianura
con rapporto 33 /11 con buona spinta ( senza mulinare) = 44kmh;
·
salite con pendenze al 22% (brevi
strappi del percorso marathon dei colli albani) eseguite
con discreta agilità senza mai mettere piede a terra;
·
accettabile la staticità della catena
in condizioni di forti sconnessioni;
·
guida fluida e silenziosa;
·
per via della mancanza del comando sx,
si avverte una miglior concentrazione dedicata al manubrio e quindi nella guida
della bike;
·
uscite più allenante fisicamente e mentalmente;
·
guida + stimolante e divertente;
·
della serie “necessita fa virtù” ho
utilizzato fasce muscolari solitamente
“dormienti”..vedi bicipiti femorali
negative/da
rivedere
·
Le difficoltà arrivano durante la fase di spinta massima
nelle salite di forte pendenza; se si
procede con una frequenza di pedalata molto bassa e si tenta di superare un
drop o un ostacolo (tronco-radice) nel mezzo del sentiero (situazione tipica
dell’off road), è inesorabile il rallentamento determinato dall’impatto con
l’ostacolo, la conseguenza è un rallentamento della bike che può causare
l’arresto della pedalata, il tutto con la forka rigida viene decisamente
amplificato (!)
·
impegno fisico più
costante con conseguente dispendio di energie nelle salite di lunga
durata caratterizzate da pendenze importanti.
·
Con l’assenza della guida a posto del deragliatore è probabile il
salto della catena con il conseguente stop per reinserirla, problema
risolvibile con il semplice montaggio del guida catena. A me in particolare è
fuoriuscita abbastanza spesso durante le pianure quando si scende sul pignone
11.. ho il dubbio che la corona fosse troppo “interna”..vedremo cosa fare per migliorare la
linea.
Concludo dicendo
che per me L’XX1 di Sram non sarà una
novità destinata ad un pubblico di nicchia ma riscuoterà un successo
inaspettato :-)
un Grazie sincero a Paolo con la speranza di poter pedalare presto insieme a lui .
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